Romanzo di Antonio Fogazzaro, pubblicato nel 1901. Fa parte di una tetralogia
che trova i suoi presupposti in
Piccolo mondo antico (1895), prosegue con
Il santo (1905) e termina con
Leila (1910). Sullo sfondo di una
città di provincia (Vicenza, patria dell'autore) si svolge una vicenda di
mondana passione; ne sono interpreti Piero Maironi, figlio di Franco e di Luisa
(i due protagonisti di
Piccolo mondo antico) e Jeanne Dessalle:
religiosissimo lui, costretto a vivere separato dalla moglie impazzita, e
liberale e senza fede lei, sposata e separata dal marito. Quando Piero scopre,
con disperato sgomento, di amare Jeanne, chiede lumi al proprio padre
spirituale, don Giuseppe Flores, una figura d'austero asceta, e si dedica
interamente all'attività politica. I suoi stessi amici di partito,
però, lo deludono. Lo salva una crisi mistica, mentre la situazione
precipita: la moglie Elisa si spegne, e Piero, accompagnatane la salma al
cimitero di Valsolda, rinuncia al proprio patrimonio e scompare. Solo don
Giuseppe sa che Piero, morto al mondo, si è votato a opere religiose e
morali. In questa seconda opera del ciclo fogazzariano, più
intellettualistica della prima, il problema religioso viene impostato con
sentita passione, certamente vissuto in modo doloroso dall'autore, travagliato
in quegli anni dalla crisi del modernismo e dal dubbio, comune al mondo
cattolico, inerente alla partecipazione alla vita politica attiva.